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TECNICA DELLA CARTAPESTA ARTIGIANALE


Per realizzare una maschera è necessario partire da un disegno che ne indichi forma e dimensioni. Si inizia a disporre la creta seguendo i contorni del disegno sulla tavoletta. (foto n. 1)

La creta è un materiale malleabile, facile da usare e a basso costo.
Dopo aver sbozzato il modello della maschera, definendo i volumi dei lineamenti, lo si leviga con un po’ d’acqua e si liscia. (foto n.2)

Si prepara il calco, cioè il negativo che poi accoglierà la carta pressata, realizzando il modello pieno, senza buchi.
Infatti gli occhi e le narici andranno tagliate dopo aver estratto la maschera di cartapesta dal calco.
Si mescola in parti uguali il gesso scagliola a presa rapida con l’acqua. Una volta raggiunta la densità giusta (come quella dello yogurt) (foto n. 3)

si cola il composto direttamente sul modello in creta, facendo attenzione a coprirlo in modo uniforme.
Il gesso compatterà velocemente ed entro un’ora sarà asciutto, pronto per essere staccato e svuotato con cautela della creta. (foto n. 4)

Per iniziare il lavoro della cartapesta si aspettano due giorni per la completa essiccazione del calco in gesso.
Si inizia bagnando la carta già strappata in rettangoli, la si strizza e si incomincia ad applicarla partendo dall’esterno verso l’interno, lasciando sporgere i bordi e facendo attenzione a non fare pieghe ma sovrapponendo con cura. (foto n.5)

Per il primo strato si usa carta riciclata di stracci azzurra, più plastica ma meno resistente della carta di cellulosa pura, che servirà per gli strati successivi.
Finito il primo strato, si passa una colla vinilica in modo uniforme, e si pressa bene la carta per evidenziare i particolari del modello, poi si passa al secondo strato e ad un altro strato sui bordi per rinforzare la maschera. (foto n. 6)

Si lascia ad asciugare, e quando al tatto sarà completamente asciutta, si passa a staccare il positivo dal calco. (foto n. 7, 8, 9, 10)

Si tagliano i bordi, gli occhi, le narici, con apposite forbici e lame, e si rifiniscono i bordi con della carta velina e colla, per evitare che si aprano gli strati di carta. (foto 11, 12, 13)

Si crea un composto in parti uguali di gesso di Bologna e colla,
che verrà steso sulla maschera come base per la decorazione, e che potrà essere lisciato togliendo le eventuali imperfezioni della cartapesta, levigando la superficie con della carta vetrata.
Il gesso usato in questa fase è completamente diverso da quello utilizzato nella realizzazione del calco, di qualità scagliola a presa molto rapida. Questo invece è gesso di Bologna, un prodotto tipico delle Belle Arti che viene prediletto per la caratteristica di essiccarsi lentamente. (foto n. 14

A questo punto incomincia la fase della decorazione, con una base di colore bianco steso con una tempera acrilica lavabile. (foto 15)

Occorre dare due mani, di cui la seconda più densa.
In seguito si usano i colori, delineando dapprima le sopracciglia e poi le labbra, eventuali nei, sfumature rosa per le guance, eccetera, che caratterizzeranno la maschera. (foto 16)

L’ultimo passaggio è la ceratura antichizzante, una pratica derivata dal restauro dei mobili antichi. Si realizza applicando un composto ottenuto miscelando cera d’api con un lucido da scarpe dai toni del bruno o nero, a seconda dell’effetto desiderato. Tale composto viene spalmato con un pennello, ed una volta asciugatosi, lucidato. Il risultato è l’effetto di un legno antico. (foto 17)

Dopo la lucidatura con spazzole e stracci asciutti, si passa all’applicazione dei lacci all’altezza degli occhi, e di eventuali etichette all’interno della maschera.

Foto n. 1
Foto n. 2
Foto n. 3
Foto n. 4
Foto n. 5 Foto n. 6
Foto n. 7
Foto n. 8 Foto n. 9
Foto n. 10 Foto n. 11
Foto n. 12 Foto n. 13
Foto n. 14
Foto n. 15 Foto n. 16
Foto n. 17